Documentazione bancaria: la Cassazione chiarisce chi è competente a decidere in caso di decreto ingiuntivo

Il valore della causa non si misura sui costi di produzione delle copie: il diritto alla documentazione prevale
Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 11486 del 1° maggio 2025) segna un punto fermo su un tema importante per migliaia di consumatori: la richiesta alla banca di consegnare copia del contratto e dell’estratto conto. Il caso nasce a Torino, dove una cliente aveva chiesto (e ottenuto) un decreto ingiuntivo contro la propria banca per ottenere documentazione relativa a un credito revolving.
La banca, però, si era opposta sostenendo che la competenza non fosse del Tribunale, ma del giudice di pace, in quanto – a suo dire – il valore della causa sarebbe stato pari al costo delle copie: 10 euro a documento, secondo il tariffario online dell’istituto.
Il Tribunale aveva inizialmente accolto questa tesi, dichiarandosi incompetente per valore. Ma la cliente ha fatto ricorso e la Corte di Cassazione le ha dato ragione.
La Cassazione: non conta il prezzo delle copie, ma il diritto del cliente
Secondo la Suprema Corte, il valore della causa non si può ridurre al mero costo materiale delle copie richieste. In gioco c’è un diritto sostanziale previsto dall’art. 119 del Testo Unico Bancario: il diritto del cliente di accedere alla propria documentazione bancaria.
Questo diritto ha un valore che non può essere quantificato semplicemente con una cifra, perché spesso è strumentale ad altre azioni legali, come la contestazione di addebiti o l’apertura di contenziosi più ampi. Pertanto, la causa deve essere considerata di valore indeterminabile, e la competenza resta al Tribunale.
La Corte ha sottolineato che, anche se il cliente chiede solo il contratto e l’estratto conto storico, la richiesta non si limita al prezzo delle fotocopie: riguarda il riconoscimento di un diritto fondamentale di trasparenza bancaria. E il fatto che la banca offra quei documenti a 70 euro non può in alcun modo cambiare la natura della domanda giudiziaria.
Cosa cambia per i consumatori
Questa sentenza è molto importante perché rafforza la posizione dei clienti delle banche. Quando una banca si rifiuta di consegnare i documenti richiesti, il cliente può rivolgersi al Tribunale senza timore di veder respinta la domanda solo perché la banca sostiene che “vale poco”.
Inoltre, chiarisce che la richiesta della documentazione è un diritto pieno, che può essere fatto valere anche tramite decreto ingiuntivo, se la banca non collabora.
Contattaci al 0521247673 e seguici sui nostri social.
FB: https://www.facebook.com/presidentedeciba
TikTok: https://www.tiktok.com/@gaetanovilno