Interessi usurari: il Tribunale di Catanzaro condanna Barclays a rimborsare oltre 9mila euro a un cliente
Una donna gravemente malata, riconosciuta invalida totale, è stata segnalata alla CRIF come cattiva pagatrice per non aver potuto saldare un prestito. Ma il Tribunale di Grosseto ha stabilito che la segnalazione era irregolare, poiché non era stata preceduta da un preavviso formale.

Il caso
Una sentenza significativa è stata emessa dal Tribunale di Catanzaro, che ha riconosciuto la presenza di interessi usurari in un contratto di finanziamento, condannando la Barclays Bank PLC alla restituzione di oltre 9.000 euro. La decisione, presa dalla dottoressa Maura Fragale, segna un altro importante passo nella tutela dei diritti dei consumatori contro pratiche bancarie scorrette.
La vicenda risale al 2009, quando un cittadino aveva sottoscritto un prestito dell’importo di 14.880 euro con la società Idea Finanziaria. In seguito, il credito era stato ceduto a Barclays. Nel corso degli anni, il cliente aveva versato interessi che, secondo l’analisi svolta nel corso del procedimento giudiziario, superavano la soglia di usura prevista dalla normativa vigente.
Dopo il decesso del cliente, il figlio ha deciso di portare avanti la causa, chiedendo che venisse accertata l’illegittimità del contratto per applicazione di tassi usurari. Il Tribunale ha accolto integralmente la domanda, stabilendo che il contratto in questione presentava tassi oltre soglia e che, di conseguenza, la banca doveva restituire la somma di 9.122,78 euro, oltre agli interessi legali maturati.
Inoltre, la Barclays è stata condannata anche al pagamento delle spese legali. Degno di nota è anche il fatto che l’istituto di credito non si sia presentato all’incontro di mediazione, un passaggio previsto obbligatoriamente prima dell’instaurazione del processo.
Un segnale contro la mancanza di trasparenza
Questa sentenza conferma ancora una volta che la presenza di tassi usurari rende il contratto bancario nullo nella parte relativa agli interessi, obbligando il creditore a restituire quanto percepito in eccesso. Un richiamo chiaro per tutti coloro che, nel corso di un rapporto di finanziamento, sospettano l’applicazione di interessi non conformi alla legge: vale la pena farli verificare e, se necessario, agire per far valere i propri diritti.
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