Mutuo del figlio non pagato: banca chiede 200mila euro all’anziana madre, ma il tribunale annulla tutto

Il caso: una madre garante per il figlio
Un’anziana signora si è trovata destinataria di un decreto ingiuntivo da quasi 200mila euro da parte della banca per aver fatto da garante al figlio in un mutuo poi non saldato. La società creditrice, dopo il mancato pagamento delle rate da parte del mutuatario principale, aveva deciso di rivalersi sulla madre, considerata fideiussore a tutti gli effetti, chiedendole l’intero importo residuo.
Il decreto ingiuntivo viene revocato dal tribunale
Il Tribunale di Ancona ha però accolto le contestazioni mosse dalla donna e ha revocato integralmente il decreto ingiuntivo, ritenendo il procedimento avviato nei suoi confronti in contrasto con la normativa a tutela dei consumatori. In particolare, i giudici hanno stabilito che l’azione intrapresa dalla società di cartolarizzazione violava il Codice del Consumo, e precisamente l’art. 33, comma 2, lettera t), che tutela i cittadini da clausole vessatorie nei contratti con operatori professionali.
L’articolo 1957 del Codice Civile e la tutela del consumatore
Il cuore della decisione ruota attorno all’articolo 1957 del Codice Civile, che disciplina il termine entro il quale il creditore deve agire contro il fideiussore. Secondo il tribunale, la clausola inserita nel contratto che derogava a tale termine era da ritenersi nulla perché vessatoria, trattandosi di una persona qualificabile come consumatore. La banca, quindi, avrebbe dovuto attivarsi con un’azione giudiziale entro sei mesi dalla scadenza dell’obbligazione principale.
Una sentenza che fa giurisprudenza
La pronuncia del Tribunale di Ancona non solo ha salvato la donna da una richiesta economicamente devastante, ma ha anche confermato un orientamento giurisprudenziale importante: le clausole che comprimono i diritti del fideiussore-consumatore devono essere considerate nulle. La sentenza ribadisce che la posizione di chi presta garanzia in ambito familiare, senza alcuna competenza o forza contrattuale, merita una protezione particolare.
Conclusioni: attenzione quando si firma una fideiussione
Il caso insegna quanto sia importante leggere attentamente le condizioni contrattuali, soprattutto quando si firma una fideiussione a favore di un familiare. Nonostante le buone intenzioni, si può rischiare di dover rispondere di somme ingenti se il contratto non rispetta le tutele previste dalla legge. Fortunatamente, la giurisprudenza mostra crescente sensibilità verso la protezione del consumatore, specie se in posizione di evidente debolezza economica o informativa.
Contattaci al 0521247673 e seguici sui nostri social.
FB: https://www.facebook.com/presidentedeciba
TikTok: https://www.tiktok.com/@gaetanovilno