Cessione del credito e decreto ingiuntivo: cosa fare se una finanziaria sconosciuta ti chiede soldi

Cessione del credito e decreto ingiuntivo: come difendersi

Quando una finanziaria sconosciuta ti chiede di pagare

Negli ultimi anni sono aumentati i casi di cittadini che ricevono lettere di sollecito o decreti ingiuntivi da parte di società finanziarie mai conosciute prima.
Accade quando un vecchio finanziamento non saldato viene ceduto a terzi, cioè venduto da una banca o da una finanziaria a un’altra società per importi molto inferiori rispetto al debito originario.

Il problema nasce quando il nuovo creditore — spesso una società di recupero crediti — pretende di riscuotere somme molto più alte di quelle effettivamente dovute, senza fornire prove chiare di essere il vero titolare del credito.


La Cassazione mette un freno alle richieste automatiche

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale:

“La cessione in blocco dei crediti non basta da sola a legittimare la richiesta di pagamento.”

In pratica, se una finanziaria acquista un pacchetto di crediti da una banca, non può automaticamente pretendere il pagamento di ciascun debito incluso in quel pacchetto.
Deve invece dimostrare, con prove specifiche, che proprio il tuo finanziamento rientra tra quelli ceduti.


Le prove che deve fornire la finanziaria

Chi pretende il pagamento deve essere in grado di mostrare:

  • la prova documentale della titolarità del credito, ossia che il debito gli appartiene realmente;
  • la dimostrazione che il finanziamento è incluso negli elenchi ufficiali previsti dalla legge sulla cartolarizzazione (Legge 130/1999 e art. 58 TUB – Testo Unico Bancario);
  • i documenti che attestano il passaggio del credito tra la vecchia e la nuova società.

Attenzione: non è sufficiente una semplice pubblicazione in Gazzetta Ufficiale o una dichiarazione generica.
Se il credito non compare negli elenchi ufficiali, la società non ha il diritto di chiedere il pagamento.


Il principio chiave: chi agisce deve provare

Il messaggio della Cassazione è chiaro:

chi chiede di essere pagato deve dimostrare di avere il diritto di farlo.

Non spetta al debitore scoprire a chi deve pagare, ma al creditore provare di essere legittimato.
Per questo motivo, se ricevi un decreto ingiuntivo o una lettera di sollecito da una società sconosciuta, non devi lasciarti intimidire.

Hai diritto di chiedere:

  • la prova della cessione del credito;
  • la documentazione del debito originario;
  • la copia dell’eventuale contratto di finanziamento.

Cosa può fare il consumatore

Se ti trovi in questa situazione, ecco i passi da seguire:

  1. Non pagare subito. Prima di tutto, verifica la legittimità della richiesta.
  2. Invia una contestazione scritta alla società, chiedendo prove e spiegazioni dettagliate.
  3. Conserva tutte le comunicazioni e diffida da telefonate insistenti o intimidatorie.
  4. Rivolgiti a un professionista o a un consulente legale esperto in diritto bancario o in materia di recupero crediti.

Conclusione

La cessione del credito è una pratica legittima, ma non dà carta bianca alle finanziarie.
Senza prove precise e verificabili, nessuno può pretendere il pagamento di un debito.
Chi riceve richieste da una società sconosciuta ha il pieno diritto di chiedere chiarimenti, presentare opposizione e far valere le proprie ragioni davanti al giudice.

Essere informati è il primo passo per difendersi da errori, abusi e richieste illegittime.

Sei interessato ad approfondire? Leggi i nostri altri articoli.

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3 commenti su “Cessione del credito e decreto ingiuntivo: come difendersi”

  1. Vera Cappitta

    Tutto fattibile escluso rivolgersi ad un professionista. Perché? Ma perché un professionista chiede una parcella che potrebbe superare il debito stesso. Se davvero volete aiutare le persone già in difficoltà e poco ferrate perché non mettete un fac simile di lettera da inviare? Sarebbe davvero un bel gesto. (Parla un’anziana signora in difficoltà)

    1. Buongiorno gentile, nei nostri articoli passati abbiamo inserito procedure su come muoversi e cosa scrivere in lettere da inviare alle parti coinvolte, se riesce a dedicare qualche momento riesce a trovarli senza problemi!

      La ringraziamo e le auguriamo una buona giornata

    2. Non abbiamo MAI chiesto cifre neanche lontanamente vicine al debito, figuriamoci superiori.

      E soprattutto: non rispondiamo delle scorrettezze eseguite da altri studi (poco) professionali.

      Per quanto riguarda la lettera ci stiamo organizzando con delle novità per l’ anno nuovo… Ma la cosa richiede tempo e lavoro

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