Comune perde la causa ma non paga: scatta il pignoramento

Una storia di giustizia negata… e ora arriva il conto
A Peschici, in provincia di Foggia, si è verificato un episodio che sta facendo discutere. Un funzionario comunale, prosciolto da ogni addebito in un procedimento davanti alla Corte dei Conti, aveva chiesto al proprio datore di lavoro – il Comune – il rimborso delle spese legali sostenute per difendersi. Una richiesta legittima, sostenuta da una sentenza favorevole ottenuta davanti al giudice.
Nonostante ciò, l’amministrazione comunale si è rifiutata di pagare, tanto da spingere il dipendente ad avviare una vera e propria battaglia legale per ottenere quanto gli spettava. Dopo la condanna in primo grado, il Comune ha impugnato la decisione, ma non è riuscito a ottenere la sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza. In altre parole, era tenuto comunque a pagare, almeno temporaneamente. Ma niente: nemmeno dopo la notifica dell’atto di precetto, il pagamento è arrivato.
Il pignoramento come ultima misura
A fronte dell’inerzia dell’amministrazione, è scattata la misura più drastica: la notifica dell’atto di pignoramento. Questo passaggio, oltre a rappresentare un ulteriore passo legale, ha comportato un aggravio dei costi a carico del Comune, che ora dovrà sborsare anche ulteriori spese legali.
Ma c’è di più: la vicenda potrebbe avere ripercussioni sul piano contabile. Il danno erariale, infatti, è dietro l’angolo, e non si esclude un futuro coinvolgimento della Corte dei Conti per valutare se ci siano state responsabilità nella gestione della vicenda.
Quando la politica pesa sulle casse pubbliche
La storia solleva interrogativi più ampi: può una decisione legale così chiara essere ignorata da un ente pubblico? E a che prezzo? Al di là delle dinamiche interne, resta il fatto che a pagare saranno i cittadini, chiamati a sostenere costi maggiori a causa del mancato rispetto di una sentenza.
Una situazione che mette in luce la necessità di maggiore responsabilità nella gestione dei fondi pubblici e nella tutela dei diritti dei dipendenti, specialmente quando – come in questo caso – le istituzioni non rispettano le pronunce dei giudici.
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