Pensione bloccata per una bolletta non pagata: il giudice dà torto ad Abbanoa
Un episodio che ha dell’incredibile, ma che purtroppo rispecchia una realtà troppo frequente per molti cittadini italiani: un pensionato della provincia di Sassari si è visto bloccare il conto corrente da Poste Italiane per una bolletta dell’acqua non pagata, con la conseguente sospensione della sua unica fonte di reddito. A salvarlo è stato solo l’intervento del giudice, che ha riconosciuto l’illegittimità del pignoramento.

Il caso: pensione bloccata per un debito di 2.500 euro
Tutto ha avuto inizio quando il gestore idrico Abbanoa, in seguito a un mancato pagamento di circa 2.500 euro, ha richiesto il pignoramento del conto del pensionato. Il blocco è scattato senza alcun preavviso effettivo, lasciando l’uomo – già in condizioni economiche precarie – senza accesso alla pensione sociale e all’indennità di accompagnamento, le uniche entrate che gli permettevano di vivere.
Il pignoramento ha paralizzato completamente la disponibilità del conto postale, portando il cittadino a rivolgersi a un legale per cercare giustizia.
L’intervento del giudice: il pignoramento è illegittimo
In sede giudiziaria, il legale ha sottolineato un principio fondamentale del diritto: le somme percepite a titolo di pensione minima e di indennità assistenziali sono impignorabili. Il giudice dell’esecuzione ha accolto l’opposizione, dichiarando il pignoramento inefficace e ordinando a Poste Italiane di restituire l’intera somma trattenuta, pari a circa 10.000 euro.
Una decisione netta, che rafforza il principio di tutela delle fasce più fragili della popolazione e che segue una linea già tracciata da precedenti giudiziari.
Un precedente importante
Non è la prima volta che Abbanoa finisce al centro di casi simili. Pochi mesi fa, lo stesso tribunale aveva annullato un pignoramento richiesto contro un novantenne, anche in quel caso residente in provincia, e anche lì le somme erano state sottratte indebitamente da fondi impignorabili.
Cosa ci insegna questo caso?
Questo episodio mette in luce l’importanza di conoscere i propri diritti e di difendersi legalmente in presenza di abusi o errori procedurali. Anche enti o aziende creditrici devono agire nel pieno rispetto della legge, specialmente quando in gioco ci sono risorse vitali come pensioni e indennità assistenziali.
Chi si trova in una situazione simile dovrebbe consultare un legale esperto, per verificare la legittimità del pignoramento ed eventualmente agire in opposizione.
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