Quando il condominio non può pignorarti la casa per le bollette: le nuove tutele del Decreto Bollette 2025

Con l’entrata in vigore del Decreto Bollette 2025, arrivano importanti novità a tutela dei cittadini in difficoltà economica. Una delle più rilevanti riguarda l’impossibilità, in determinate condizioni, per il condominio di procedere al pignoramento della casa per bollette energetiche non pagate. Una misura pensata per proteggere i soggetti vulnerabili e salvaguardare il diritto all’abitazione primaria.

Quando il pignoramento per bollette non vale: mano che tiene delle chiavi dell'appartamento e banconote e calcolatrice sullo sfondo. 

Gaetano Vilnò, gaetanovilno

Una risposta concreta a una preoccupazione diffusa

Con l’aumento dei costi dell’energia e le crescenti difficoltà economiche, molti proprietari si trovano in arretrato con il pagamento delle spese condominiali. La paura di vedersi pignorare la casa è reale. Ma oggi, grazie alla nuova normativa, esistono limiti precisi entro cui il condominio può (o non può) agire.

Chi è protetto dal pignoramento?

Il Decreto 19/2025, convertito in legge, ha inserito un nuovo comma (2-bis) all’art. 2 che stabilisce chiaramente le condizioni in cui il pignoramento immobiliare è vietato:

  • Il debito per bollette energetiche condominiali è inferiore a 5.000 euro.
  • L’abitazione è l’unico immobile di proprietà del debitore.
  • Il debitore vi risiede stabilmente.
  • L’immobile non è classificato come di lusso o nelle categorie catastali A/8 (ville) o A/9 (palazzi storici).
  • Il debitore è un soggetto “vulnerabile” secondo quanto previsto dal D.lgs. 210/2021.

Chi sono i soggetti “vulnerabili”?

La legge definisce “vulnerabili” le persone che si trovano in condizioni economiche o personali particolarmente fragili. Rientrano in questa categoria:

  • Persone in difficoltà economica.
  • Persone affette da gravi patologie che necessitano di apparecchiature elettriche salvavita.
  • Familiari conviventi con persone in queste condizioni.
  • Disabili ai sensi della Legge 104/1992.
  • Residenti in isole minori non interconnesse.
  • Sfollati da eventi calamitosi.
  • Persone con più di 75 anni.

Quando il condominio non può agire

Se ricorrono contemporaneamente tutte le condizioni elencate, il condominio non può procedere con il pignoramento della casa. Tuttavia, questo divieto riguarda esclusivamente la quota energetica (luce e gas) delle spese condominiali, e non eventuali altri debiti verso il condominio.

Quando invece il pignoramento è possibile

Il condominio può avviare l’esecuzione immobiliare se manca anche solo uno dei requisiti sopra elencati. Ad esempio:

  • Il debito è superiore a 5.000 euro.
  • Il debitore possiede altri immobili.
  • Il debitore non risiede nell’immobile.
  • L’abitazione è di lusso o classificata A/8 o A/9.
  • Il debitore non rientra tra i soggetti vulnerabili.

Le alternative a disposizione del condominio

Anche nei casi in cui il pignoramento è vietato, l’amministratore ha comunque strumenti per tutelare il credito del condominio, come:

  • Iscrizione di un’ipoteca giudiziale sull’immobile.
  • Pignoramento del conto corrente.
  • Azione sul quinto dello stipendio.
  • Sequestro di beni mobili registrati.

Attenzione alla distinzione delle spese

Per beneficiare delle tutele previste, è necessario che l’amministratore specifichi in modo trasparente la quota relativa alle bollette energetiche. Solo questa parte, infatti, può rientrare nel limite dei 5.000 euro. È quindi fondamentale consultare il bilancio condominiale e richiedere una suddivisione dettagliata delle spese.

Conclusione

Il Decreto Bollette 2025 segna un passo importante nella tutela del diritto alla casa, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione. Se ti trovi in una situazione di morosità e pensi di rientrare nei casi protetti, informati bene sui tuoi diritti e, se necessario, rivolgiti a un legale esperto in diritto condominiale.

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