Recupero crediti bloccato: senza iscrizione alla Banca d’Italia, nessuno può più chiederti soldi

Una svolta epocale nel mondo del recupero crediti: dall’8 settembre 2025, le società che non risultano iscritte al nuovo elenco speciale della Banca d’Italia non possono più operare. In pratica, tutte le attività di recupero, pignoramento o sollecitazione del pagamento condotte da soggetti non autorizzati sono nulle e possono essere annullate dai giudici.

Recupero crediti bloccato: senza iscrizione alla Banca d’Italia, nessuno può più chiederti soldi

La fine di un’epoca

Per anni le società di recupero crediti hanno agito con ampi margini di libertà, spesso ricorrendo a pratiche aggressive e poco trasparenti. Oggi, però, il quadro è completamente cambiato. La normativa europea del 2021, recepita in Italia con il decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 marzo 2024, ha imposto un regime di vigilanza molto più rigoroso. Solo gli operatori iscritti all’albo presso la Banca d’Italia possono continuare a gestire crediti deteriorati o cartolarizzati.

Nessuna iscrizione, nessuna legittimazione

La scadenza per presentare domanda di iscrizione era fissata all’8 giugno 2025. Chi non lo ha fatto, dal successivo 8 settembre, ha perso automaticamente il diritto di agire. Ad oggi, nessuna società risulta ancora autorizzata. Ciò significa che telefonate, lettere o diffide provenienti da soggetti privi di iscrizione non hanno alcun valore legale. Qualsiasi azione esecutiva o pignoramento può essere contestato e dichiarato invalido in tribunale.

Cosa cambia per i cittadini

Per i debitori si tratta di una tutela senza precedenti. Chi riceve richieste di pagamento deve verificare sempre che la società mittente sia regolarmente iscritta all’elenco della Banca d’Italia. In caso contrario, la pretesa è priva di fondamento e può essere segnalata alle autorità competenti.
Il nuovo sistema introduce un livello di controllo molto più elevato, volto a garantire trasparenza e legalità in un settore che per anni ha operato ai margini della vigilanza pubblica.

Una svolta normativa

La riforma si fonda sull’articolo 114, comma 5, del Testo Unico Bancario, che stabilisce l’obbligo di iscrizione e rafforza la protezione dei cittadini contro abusi e pratiche scorrette. È la fine di un’epoca per il recupero crediti tradizionale e l’inizio di una fase in cui solo chi rispetta le regole potrà agire per conto dei creditori.

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3 commenti su “Recupero crediti bloccato: senza iscrizione alla Banca d’Italia, nessuno può più chiederti soldi”

  1. Salve,
    tutti i recuperi crediti o solo quelli che fanno attivita’ finanziaria e bancaria, tipo acquisire crediti da banche?

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