Minacciata per un debito non suo: l’ennesimo abuso di una società di recupero crediti

Una donna di 83 anni di San Severino è stata vittima di un grave errore da parte di una società di recupero crediti, che per settimane ha preteso il pagamento di un debito di 540 euro completamente estraneo alla sua persona.
Il motivo? Uno scambio di persona con un’omonima residente a Chieti.
Il caso: telefonate e messaggi minacciosi per un debito inesistente
Nonostante la signora avesse spiegato più volte l’equivoco, gli operatori della società hanno continuato a contattarla con insistenza, arrivando perfino a minacciarla per vie legali.
Secondo quanto emerso, una presunta legale collegata alla società avrebbe inviato messaggi intimidatori tramite app di messaggistica, paventando una querela per una chiamata partita per errore.
Un comportamento che, se confermato, potrebbe configurare una pratica commerciale scorretta o aggressiva, in violazione delle norme a tutela del consumatore.
Debiti prescritti e scarsa trasparenza: un fenomeno in crescita
Il caso di San Severino non è isolato. In tutta Italia aumentano le segnalazioni di cittadini contattati da società di recupero crediti per debiti prescritti o mai contratti.
In molti casi, le comunicazioni inviate non contengono dettagli chiari: mancano il contratto originario, le fatture o la prova di cessione del credito.
Spesso queste società si affidano a call center o intermediari che operano al limite della legalità, sfruttando la paura e la poca conoscenza dei diritti da parte dei cittadini.
Il risultato è un’ondata di ansia e disagio, soprattutto tra le persone anziane, che si trovano a dover dimostrare la propria innocenza di fronte a richieste ingiustificate.
L’importanza di chiedere prove e agire con cautela
Nel caso dell’anziana, la comunicazione inviata riportava solo dati generici e nessuna prova concreta del debito. Dopo una formale contestazione, è stato richiesto che il credito venisse dichiarato inesistente e che l’attività di recupero fosse immediatamente sospesa.
Gli esperti ricordano che, in situazioni simili, è fondamentale:
- non cedere alle pressioni o alle minacce;
- chiedere sempre la documentazione che dimostri l’esistenza del debito;
- verificare la prescrizione della somma richiesta;
- rivolgersi a un consulente legale o a un’associazione di tutela dei consumatori.
Serve più controllo sulle società di recupero crediti
Vicende come questa mostrano l’urgenza di maggiori controlli e regole più severe per le società che operano nel recupero crediti.
Molte di esse agiscono con modalità poco trasparenti, creando disagio e paura nei cittadini.
Occorre un intervento deciso delle autorità competenti per garantire che chi recupera i crediti lo faccia nel rispetto della legge e della dignità delle persone.
Sei interessato ad approfondire? Leggi i nostri altri articoli.
Per rimanere aggiornato su notizie simili segui Gaetano Vilnò sui principali canali social!
